Didattica

Didattica

Raccontare la guerra per educare alla pace

Da sempre la nostra attenzione è rivolta ad una narrazione che tenga conto di una pluralità di aspetti: non solo numeri, date e battaglie ma anche “persone”, con le loro storie. Queste persone sono soldati, partigiani, civili, la cui vita è attraversata e modificata dalla guerra. L’intento è che, dall’insieme dei documenti, dalle immagini fotografiche ed in movimento, dalle voci dei protagonisti, dai materiali di repertorio, dalla multimedialità, scaturisca un racconto corale attento tanto alle vicende militari quanto al territorio. 

Il Museo ha da sempre mostrato grande attenzione alla didattica, cercando continuamente nuovi strumenti e linguaggi per una efficace comunicazione. Per i visitatori, soprattutto i più giovani, è interessante soffermarsi sulle vicende dell’epoca passando attraverso gli aspetti della vita quotidiana. I ragazzi vogliono sapere, sentire, immedesimarsi, comprendere tramite le esperienze, la suggestione anche degli aspetti sensoriali, della fame, della paura, dei rumori, del freddo, del fango. 

L’obiettivo è quindi provare a far “rivivere” la storia attraverso le vite che raccontiamo, fare un viaggio che porta indietro di quasi ottant’anni, in un mondo davvero diverso per tecnologia, sentire ed avvenimenti.

I percorsi didattici

Le visite guidate sono su prenotazione specifica per la classi terze della scuola secondaria di primo grado, quinte della scuola primaria, per gruppi di adulti o ragazzi della scuola secondaria di secondo grado.

Visita dedicata in particolare alle classi V della Scuola Primaria

La visita si articola in una breve introduzione storica e la visita delle sale, in cui particolare spazio viene dato all’esperienza della guerra dal punto di vista della popolazione civile. Previa conferma è possibile includere l’esperienza della camera emozionale “Il rifugio” e della sala immersiva “I civili durante l’occupazione”.

È possibile richiedere l’approfondimento di specifici argomenti collegati al percorso selezionandoli tra quelli indicati nel modulo di prenotazione. In particolare per le classi quinte della primaria sono consigliati gli approfondimenti sulle vicende locali legate alla deportazione dei cittadini ebrei e sulla vita dei civili nei mesi di passaggio del fronte.

OBIETTIVI: Offrire una panoramica del periodo storico della seconda guerra mondiale in relazione al territorio della provincia di Ravenna e in particolare dei Paesi che sorgono lungo il corso del fiume Senio, attraverso i materiali custoditi dal museo, le testimonianze fotografiche e la narrazione di episodi significativi, per stimolare nei ragazzi l’interesse e la volontà di approfondire gli argomenti trattati e di mantenere viva una memoria che includa anche l’intreccio delle tante vicende locali con i grandi eventi bellici.

PERIODICITÀ: su prenotazione durante tutto il periodo di apertura del Museo.

DURATA: Circa 2 ore (con breve intervallo)

PARTECIPANTI: Nessun minimo previsto. Non più di 60 studenti contemporaneamente, oreferibilmente una singola classe a visita.

MODALITÀ DI PRENOTAZIONE: Richiesta tramite e-mail a info@museodelsenio.it e successivo invio del modulo di prenotazione compilato.

Visita dedicata in particolare alle classi III della Scuola Secondaria di primo grado

Un percorso che si concentra sulle immagini dell’epoca (fotografie, riproduzioni da libri di testo e materiale propagandistico, ecc.) e cartografiche, seguita dalla visione del filmato “La battaglia del Senio”, per poi concentrarsi sulla visita alle sale e l’approfondimento sui materiali esposti (Sala dei Partigiani e Sala degli Eserciti), includendo previa conferma l’esperienza della camera emozionale “Il rifugio” e della sala immersiva “I civili durante l’occupazione”.

È possibile richiedere l’approfondimento di specifici argomenti collegati al percorso selezionandoli tra quelli indicati nel modulo di prenotazione.

OBIETTIVI: Offrire una panoramica del periodo storico della seconda guerra mondiale in relazione al territorio della provincia di Ravenna e in particolare dei Paesi che sorgono lungo il corso del fiume Senio, attraverso i materiali custoditi dal museo, le testimonianze fotografiche e la narrazione di episodi significativi, per stimolare nei ragazzi l’interesse e la volontà di approfondire gli argomenti trattati e di mantenere viva una memoria che includa anche l’intreccio delle tante vicende locali con i grandi eventi bellici.

PERIODICITÀ: su prenotazione durante tutto il periodo di apertura del Museo. 

DURATA: tra le 3 ore e le 3 ore e mezza comprensive di intervallo. 

PARTECIPANTI: Nessun minimo previsto. Non più di 60 studenti contemporaneamente. 

MODALITÀ DI PRENOTAZIONE: Richiesta tramite e-mail a info@museodelsenio.it e successivo invio del modulo di prenotazione compilato.

I Laboratori

Un gioco a squadre o per il gruppo classe al completo: al termine di una visita guidata, i ragazzi dovranno rintracciare una serie di oggetti custoditi nelle vetrine sulla base di alcune definizioni e di interrogarsi sul loro uso, la loro storia, la loro importanza come testimonianze. Gli oggetti possono ricollegarsi a vari aspetti di quanto appreso nel corso della visita e fare da spunto a nuovi approfondimenti. I ragazzi sono in questo modo invitati a mettersi alla prova utilizzando il proprio spirito critico, oltre che le conoscenze acquisite.

OBIETTIVI: Attraverso i reperti custoditi dal museo, le testimonianze fotografiche e la narrazione di episodi significativi legati agli oggetti, si stimola nei ragazzi l’interesse e la volontà di approfondire gli argomenti trattati, mantenendo viva una memoria che includa l’intreccio delle tante vicende locali con i grandi eventi bellici e cercando di sviluppare la consapevolezza dell’importanza delle testimonianze sia materiali che non per comprendere al meglio la storia.

PERIODICITÀ: su prenotazione durante tutto il periodo di apertura del Museo.

DURATA: circa 20 minuti complessivi di introduzione al gioco.

PARTECIPANTI: Nessun minimo previsto. Non più di 60 studenti contemporaneamente. (in caso di gruppi numerosi potrebbe essere chiesto di svolgere l’esperienza in due turni)

MODALITÀ DI PRENOTAZIONE: Richiesta tramite e-mail a info@museodelsenio.it e successivo invio del modulo di prenotazione compilato a cura degli insegnanti accompagnatori specificando la richiesta di includere nelle tempistiche anche la “caccia al tesoro”.

Dedicato in particolare alle classi III della Scuola Secondaria di primo grado, si tratta di uno strumento didattico capace di raccontare in modo originale l’esperienza della guerra e della Resistenza nella provincia di Ravenna negli anni 1944-45, offrendo agli studenti un’immersione nella Storia da protagonisti e non da semplici spettatori, senza mediazioni di linguaggio (narrativa, film, fumetto ecc.).

Attraverso l’interazione fra i partecipanti al GdR, si vuole far comprendere il periodo dell’occupazione nazifascista dell’Italia dal punto di vista della quotidianità, dell’occupazione militare e della risposta armata da parte dei partigiani, sottolineando soprattutto il contributo alla Lotta di liberazione dato dalla popolazione contadina.

Ogni giocatore interpreta un personaggio (la staffetta partigiana, il contadino ecc.), di cui conosce l’aspetto fisico, la storia personale, il ruolo all’interno della società e della storia.

Il gioco si compone di due manuali: nel primo (ad uso del Master) è presente un’introduzione al progetto, le regole e la storia da giocare compendiate dalle relative schede didattiche; nel secondo (ad uso dei giocatori), oltre alle schede dei personaggi, si trovano tutte le informazioni e nozioni che serviranno per giocare (la lotta partigiana, le forze in campo, lo scenario, le parole della Resistenza, le parole del nazifascismo, le parole della guerra, i nomi della guerra, la cronologia della guerra), oltre ad una bibliografia minima utile per eventuali approfondimenti.

A differenza dei giochi tradizionali, nel GdR non esiste un vincitore: lo scopo è partecipare alla narrazione, diventare attori. E come veri e propri attori, i partecipanti sono chiamati a calarsi nei panni del personaggio che interpretano, a comprenderne le motivazioni e le scelte, la personalità, facendolo agire in maniera coerente rispetto ad uno contesto storico e sociale conosciuto.

Il GdR è stato realizzato dall’ex Sistema Museale Provinciale insieme al Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine e alla società “E-nigma” di Ravenna.

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La Battaglia del Senio

“Tutto l’orizzonte orientale era una massa di rumori. I proiettili producevano un’infinita gamma di effetti sonori: quelli da 25 libbre sfrecciavano con il rumore di una grande tenda lacerata, mentre i 4,5 e i 5,5 fendevano l’aria come treni lanciati a tutta velocità che passavano sopra le nostre teste e piombavano sull’argine. A volte il fragore diventava più aspro, come se il cielo fosse un’immensa porta d’acciaio sbattuta in faccia al nemico… Sembrava impossibile che tutto quel baccano provenisse da una fonte invisibile e si alzava lo sguardo come aspettandosi di veder il cielo lacerato e dilaniato dai proiettili di passaggio, proprio come li mostrano i disegnatori di fumetti. Ma non c’era niente, tranne la foschia e gli aerei che volavano in cerchio.” John Ellis, The Sharp End of the War

Ancora oggi, ogni paese lungo il corso del fiume trattiene il ricordo della battaglia sul fronte del fiume Senio e dei combattenti che ridettero loro la libertà: nei primi giorni di aprile del 1945 soldati di cinque continenti, riuniti nell’Ottava Armata britannica, insieme ad Italiani dell’Esercito regolare e a partigiani volontari, sconfissero le ultime difese dei tedeschi e dei fascisti della R.S.I., ponendo fine alla campagna d’Italia. Eserciti di oltre venti nazioni si scontrarono, dalla Nuova Zelanda all’India, dalla Polonia al Canada e al Nepal (i Gurkha). Assieme all’esercito alleato la presenza dei reparti del nuovo Esercito italiano, all’interno dei quali erano numerosi anche gli ex partigiani volontari dell’Italia centrale.

Dalla foce del Senio nel Reno fino al mare furono invece i partigiani della 28° Brigata Garibaldi, riconosciuti come unità combattente dagli Alleati, a guidare le operazioni lungo la costa adriatica, fin nel cuore del Veneto.

Il Gruppo di Combattimento Cremona

Il 10 aprile 1945 protagonisti della liberazione di alfonsine furono i fanti del Gruppo di combattimento Cremona: soldati del nuovo esercito italiano, per la maggior parte ex partigiani.

Nel luglio del 1944 lo Stato Maggiore Italiano istituì due gruppi di combattimento, con uomini dalle divisioni “Cremona” e “Friuli”, reduci dalla liberazione della Corsica e della Sardegna e richiamati sul continente per essere inquadrati nelle fila dell’VIII armata britannica.

Guidato dal Generale Clemente Primieri, il GdC “Cremona” poteva contare su quasi 10.000 soldati, con i reparti 21° e 22° fanteria e 7° artiglieria e un battaglione del Genio, a cui si aggiunsero man mano centinaia di volontari ed ex partigiani che provenivano dalle zone liberate di Marche, Toscana e Umbria. L’arruolamento di questi ultimi in particolare, nonostante le opinioni divergenti dell’esercito alleato rispetto al regio esercito, era infatti necessario per compensare le formazioni regolari che si trovavano sottonumero.

Nel nostro territorio il “Cremona” aveva il compito di scardinare le difese tedesche e fin dai primi giorni dovette sostenere violenti attacchi. Durante l’operazione Sonia in particolare, che ha portato alla liberazione dei territori sul Senio tra cui Alfonsine, dovevano attraversare il fiume e garantire una testa di ponte lungo la statale 16 adriatica: alle 5.25 del 10 aprile 1945 i Cremonini forzarono il Senio, conquistando Alfonsine e Fusignano e salvando così da morte certa molti abitanti dei due paesi; se non fossero riusciti nell’impresa infatti, gli Alleati avrebbero utilizzato l’artiglieria pesante per garantirsi un varco.

Le perdite subite dal Gruppo di Combattimento “Cremona” ammontano a 178, mentre 605 rimasero feriti e 80 furono i dispersi. Le spoglie dei Caduti sono conservate nel Sacrario di Camerlona (RA) a loro dedicato e gli abitanti dei paesi liberati dall’occupazione nazifascista mantengono ancora oggi saldi legami di amicizia con quelli di provenienza dei combattenti.

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